Un giorno ti sveglierai e non ci sarà più il tempo di fare le cose che hai sempre sognato. Falle Adesso.
Non si può andare in Egitto e non andare a vedere i dervisci roteanti.
Il movimento dei dervisci roteanti fa parte della tradizione e della cultura araba, dalla turca alla persiana e all’egiziana. Simboleggia in sette fasi cicliche i diversi significati mistici del percorso verso la perfezione: l’uomo viene dalla terra e alla terra ritorna. Ma si tratta di rivoluzioni naturali, inconsapevoli.
È una pratica di meditazione consueta, eseguita all’interno della sema, la cerimonia di adorazione, attraverso la quale i dervisci mirano a raggiungere la fonte di ogni perfezione. Questo viene cercato abbandonando il proprio nafs [1], ego o desideri personali, ascoltando la musica, concentrandosi su Dio e ruotando il proprio corpo in maniera ripetitiva, che è stato visto come un’imitazione simbolica dei pianeti nel sistema solare in orbita attorno al sole.
La pratica mevlevi ha dato origine alla forma egiziana, tanoura, caratterizzata dall’uso di una gonna multicolore. Questo si è anche sviluppato in una danza da esibizione di non sufi, compresi ballerini al di fuori del mondo islamico.
Non siamo esseri umani che hanno una esperienza spirituale. Siamo essere spirituali che hanno una esperienza umana.
In Egitto, questa pratica è stata adattata come Tanoura ( in arabo: التنورة el-tanoura ). La parola tanoura o tannoura si riferisce alla gonna colorata indossata dal derviscio, con un colore che rappresenta ogni ordine sufi [2]. La parola può anche riferirsi al ballerino, tradizionalmente un uomo sufi. Il tanoura è associato al sufismo e viene eseguito nei festival sufi, ma viene eseguito anche da non sufi come danza popolare o danza da concerto.
Sebbene sia utilizzato principalmente per effetti visivi, i ballerini aumentano anche il loro equilibrio con la tanoura, attraverso un effetto centrifugo dinamico.
La vera domanda non è se esiste la vita dopo la morte. La vera domanda è se hai vissuto prima della morte.
Ho sempre avuto una grande curiosità nei confronti dei Dervisci Rotanti. Come fanno a girare su se stessi per tanto tempo senza perdere l’equilibrio e senza sentirsi male? Ma la vera domanda è: come fanno a fermarsi all’improvviso senza cadere?
Ho cercato le risposte a queste domande, ma in realtà, più che risposte, ho trovato solo ipotesi e illusioni. Tuttavia, in una escursione nel deserto egiziano, vicino a Marsa Alam ho vissuto un’esperienza che mi ha portato al di là dell’umana comprensione….
Dopo una cena beduina, ho avuto la possibilità di vedere i dervisci rotanti e la loro danza. Si inizia con dei movimenti ritmati per un po’ e poi si comincia a girare su se stessi al suono di una musica magnifica. È come allontanarsi dal mondo reale.
Mentre girano, si concentrano sulla mano sinistra, riuscendo così a mantenere l’equilibrio senza problemi. Al contrario, se si guardano intorno, perdono l’equilibrio e rischiano di cadere.
Guardando loro, ho capito che il segreto è quello di concentrarsi sui propri obiettivi, anziché farsi distrarre dalle cose che ci circondano: meglio guardare la propria mano.
Ho vissuto questa esperienza come una metafora della vita. Spesso ci lasciamo distrarre dalle mille cose che accadono intorno a noi, invece di concentrarci sui nostri obiettivi. Ma se riusciamo a mantenere lo sguardo fisso su ciò che conta veramente per noi, possiamo mantenere l’equilibrio e raggiungere i nostri obiettivi.
Non so quale sia il vero significato di questa esperienza, ma per me è stata una lezione preziosa. Ho provato sul mio corpo ciò che la mia mente sapeva già da tempo. Quando mente e corpo si uniscono, si possono fare cose straordinarie.
In ogni caso, ho imparato che per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo guardare la mano e concentrarci su di essa. Che sia a lungo termine, fuori dalla nostra zona di comfort o per qualcosa di più grande di noi, dipende da noi decidere.
Questa esperienza mi è piaciuta. Mi sono divertita. Mi ha dato una sensazione di leggerezza e di felicità, che spero di poter portare con me anche nella vita di tutti i giorni.
La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e, vedendo riflessa in esso la propria immagine, credette di possedere l’intera verità.
Referenze:
[1] Nafs: Nafs è un termine arabo che nel Corano assume il significato di Sé, Psiche, ego o anima. Nafs è un concetto importante nella tradizione Islamica, specialmente nel Sufismo, dove nel suo stato indefinito, “l’ego (nafs) è la dimensione più bassa dell’esistenza interiore dell’uomo, la sua natura animale e satanica-
[2] Ordine Sufi: Le confraternite islamiche (in arabo: طَرِيقَة, ṭarīqa, plur. in arabo: طُرُق, ṭuruq), chiamati anche ordini sufi, sono un tardo fenomeno del sufismo.
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