Dancalia: Affascinante ed Estrema

Un luogo di grande interesse scientifico

La Dancalia è una regione affascinante ma estrema, caratterizzata da un clima arido e un ambiente ostile. Tuttavia, la sua eccezionale conformazione geologica rende questa regione un luogo di grande interesse scientifico.
La depressione dell’Afar è stata creata dal distacco della placca araba dalla placca africana, ed è una zona di grande attività vulcanica.
Inoltre, la regione è attraversata da tre grandi sistemi di fratture della crosta terrestre, rendendola un’area di grande importanza per la geologia.

Uno dei luoghi più affascinanti della Dancalia è la “Piana del Sale“, un’enorme strato di rocce evaporitiche che copre la parte centrale della depressione per circa 6000 km2. La Piana del Sale è posta a circa 120 metri al di sotto del livello del mare e ha uno spessore stimato tra i 1000 e i 3000 metri. Questo luogo, insieme alle sorgenti termali e alle formazioni geologiche dai colori vivaci, rendono la Dancalia una meta turistica unica al mondo.

Una meta unica al mondo

Tuttavia, l’accesso alla regione non è facile a causa della mancanza di infrastrutture turistiche e delle condizioni estreme dell’ambiente.
La regione è anche abitata dall’omonima popolazione Afar, che vive in una delle zone più remote del continente africano. Nonostante le difficoltà, la Dancalia continua ad affascinare scienziati e turisti di tutto il mondo.
Dallol è la depressione più bassa dell’Africa, situata a 116 metri sotto il livello del mare e una delle zone più calde del mondo con temperature medie di 35 gradi Celsius.
La zona è famosa per i suoi laghi acidi che ribollono e creano un suggestivo mosaico di sorgenti termali colorate che variano dal giallo al verde e al marrone. Questo aspetto surreale è dovuto ai numerosi minerali presenti nel terreno, tra cui sali come cloruro di potassio, sodio e magnesio, nonché ferro, fosforo e zolfo, che conferiscono un intenso colore giallo alle sorgenti.
L’intera zona è caratterizzata dal vapore che fuoriesce dai buchi della terra, creando un ambiente ultraterreno, affascinante e al contempo terrificante.

Dallol ha sempre affascinato gli scienziati per la sua estrema natura e la possibilità di trovare microrganismi estremofili di grande interesse per gli astrobiologi.
Una spedizione del 2016 ha scoperto microrganismi ultra-piccoli nelle sorgenti calde e acide della zona, ma un nuovo studio ha contestato la rilevanza di questo risultato, sostenendo che le prove della vita potrebbero derivare da contaminazioni umane.
I ricercatori hanno individuato due barriere fisico-chimiche che impediscono alla vita di prosperare in presenza di acqua liquida sulla Terra, rendendo gli angoli più inospitali di Dallol non colonizzabili dalla vita. Tuttavia, l’assenza di prove non esclude la possibilità di vita più complessa nella zona.

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