I speak of Africa, and golden joys
Chi Sono?
Nasco a Venezia nel 1966, anno segnato dall’alluvione di novembre che quasi spazza via la casa del Lido dove vivevo con i miei genitori. Un segno del destino?
Addis Abeba, nel cuore dell’Etiopia.
E da bambina bionda con gli occhi azzurri, mi ritrovo scaraventata in mezzo a persone completamente diverse da me, e smetto all’improvviso di parlare!
Resta solo la parola “mamma” nel mio vocabolario di bambina di 1 anno e mezzo.
Ma mi riprendo alla grande e l’Africa diventa la mia casa: i profumi, i sapori, i tramonti e il deserto sono la mia vita. Tornare in Italia dai nonni è solo vacanza, vedere i cugini, andare al mare a giocare…. Ma poi si torna a casa, alla mia vita reale.
Nel 1974 scoppia la rivoluzione contro il negus Hailè Selassiè, il mio vicino di casa per tanti anni, e vengo caricata in aereo da sola con destinazione Italia.
Ma ho perso la mia casa, i miei amici, la mia amica del cuore Paoletta, bionda come l’oro e il mio compagno di banco Annibale Job, nero come la pece.
La mia vita va avanti, mi faccio nuove amicizie, ma il mio cuore resta nell’Africa nera, dove sogno un giorno di tornare come medico. Sogno che s’infrange sulla mia dislessia che allora era “poca voglia di studiare” e mi laureo in lettere. “Beh -penso- posso sempre tornare a fare l’insegnante nelle missioni!”
Ma si fanno sempre i conti senza l’oste! Al primo anno di università incontro un uomo bello, con gli occhi azzurri che 3 anni dopo diventerà mio marito e con lui arriveranno 4 magnifici bambini!
Ma qualcosa mi rende sempre inquieta: non trovo casa mia.
Finché, quando la più piccola Elisabetta compie 18 anni ed allora realizziamo il sogno della vita: andare in Egitto!
E…. Quando si apre il portellone dell’aereo al Cairo…. ECCOLA! CASA MIA!!! I miei profumi, i miei colori, la mia aria!
Tutto potrebbe finire qui, ma invece nel 2015 compare nella mia vita un egiziano e con lui scopro le bellezze e il calore egiziano. Lui è una guida turistica, ma non mi mostra solo i monumenti del suo paese. Mi fa vedere l’amore per le sue tradizioni, per i suoi antenati…. Ha gli occhi scuri e allungati da faraone, le ciglia allungate e sembra avere il khol. Mi prende per mano per attraversare la piazza taharir e il calore della sua mano mi porta verso luoghi invisibili. Nemmeno il tempo di capire dove sono e mi ritrovo ad ascoltare la sua foce potente e calda che chiama alla preghiera nella moschea del Saladino, e sento la mia anima sollevarsi verso l’alto, sulla luce della sua voce che vola verso il cielo.
Iniziamo insieme un progetto, ma il covid e la mia malattia arrivata come un fulmine a ciel sereno non ci aiutano.
E tra lockdown e chemio, decido che è ora di prendere in mano la mia vita, di fare quello che davvero mi fa star bene: tornare a casa. Tornare in Africa. E così mi lascio travolgere da questa passione ed eccomi qui.
Le persone non fanno i viaggi;
sono i viaggi che fanno le persone
Le mie ‘storie’
Ho deciso di creare questo mio ‘blog’ per condividere con voi le mie testimonianze di viaggio, ma soprattutto il mio amore per l’Africa, un continente stupendo.
Mi auguro che lettura possa darvi consigli e suggerimenti preziosi per comprendere l’Africa, i suoi colori, i suoi usi e costumi, o solamente per pianificare il vostro prossimo viaggio.
Sonia Ortolan
Vuoi essere informato quando pubblico un nuovo articolo?
Inserisci il tuo indirizzo E-mail qui sotto : riceverai le notifiche via mail (prometto di essere molto discreta… Niente pubblicità o spam!)