Rosso… il colore che protegge dal malocchio
Quando sono andata la prima volta a Marrakech, quello che mi ha colpito, a parte la lunghissima fila per passare i controlli e prendere il visto, è stato l’ordine e il silenzio.
Abituata alla confusione del Cairo, ho trovato il silenzio e l’ordine per le strade, che non mi aspettavo.
Sono partita con mio figlio e un’amica e siamo atterrati in un riad da Mille e Una Notte, di un amico! E poi… come non vedere che il colore dominante è il rosso?
Marrakech, una delle città imperiali, ha le case rosse, il souk rigurgita prodotti rossi, dai tappeti ai vestiti, ai venditori di succo di melograno! Rosso… il colore che protegge dal malocchio.
Sebbene i colori del paesaggio marocchino passino dal blu al rosso, ocra, verde, giallo, arancione o rosa, il rosso la fa da padrone e nel mercato le tinte si incrociano. Bobine di fili di seta, cappelli in cotone colorato, babouche di cuoio o di seta, tappeti, tessuti, ceramiche, rotoli di stoffe e matasse di lana a non finire.
L’elemento cromatico lo troviamo anche nell’architettura, all’interno dei palazzi sontuosi, dove si alternano le varietà del legno intagliato e colorato, a quello dei mosaici.
Il Marocco è un’esplosione di colori, ognuno dei quali evoca immagini e sensazioni diverse. Il blu-mauve delle città di Essauria e Chefchauen è un colore che tiene lontani gli spiriti maligni, mentre l’indaco è il colore nobile del Sahara e degli “uomini blu” che si avvolgono la testa per proteggersi dalle tempeste di sabbia e dal sole bruciante. Il blu cobalto di Fez e dei giardini Majorelle, così come il bianco delle facciate delle antiche ville andaluse, creano una sensazione di freschezza e di merletti preziosi.
L’ocra e il marrone delle casba e delle abitazioni del sud evocano il calore della terra che brucia sotto il sole, mentre il verde, colore dell’Islam, rappresenta la freschezza dell’acqua e delle oasi. L’arancione ricorda il calore delle dune di sabbia, delle spezie e dei pasticcini al miele, mentre il giallo mimosa delle babouche e dei limoni accompagna i sapori della tajine. Infine, il nero rappresenta la scrittura calligrafica e il kajal che trucca gli occhi delle donne.
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